come eliminare i problemi di muffa, sei nel posto giusto!

come eliminare i problemi di muffa, sei nel posto giusto!

come eliminare i problemi di muffa? Cos’ è? La muffa è un tipo di fungo che si produce per mezzo delle spore quindi può causare danni all’uomo e in particolare nell’ apparato respiratorio, quindi è bene occuparsene appena si manifesta, specie in presenza di bambini. Quella che noi vediamo come muffa nel muro è affiancata da micro organismi viventi come batteri che proliferano mangiandosi letteralmente la parte esterna delle pitture fino ad intonaco, dapprima si manifesta sotto forma di piccoli puntini neri poi questi puntini diventano delle macchie scure a cui segue lo sfarinamento e lo sfogliamento delle pitture, nonché degli intonaci fig 1   

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Cosa provoca? Le spore della muffa creano un problema, mediante l’inalazione i queste ultime possono causare potenti allergie, nel caso della Stachybotrys la muffa rilascia tossine che creano infiammazioni nei polmoni o lesioni polmonari, specie nei bambini.      

Dove si originano? In ambienti chiusi sicuramente poco soleggiati umidi quindi con poche finestre o poco soleggiati, ma anche pareti poco ventilate o coperte da mobili, angoli, cantine, garage, seminterrati o pareti poco arieggiate.

Cause: insufficienza di isolamento termico dell’abitazione, delle pareti, pilastri e travi o quant’altro sia rivolto all’esterno. La causa più frequente è sicuramente quindi è il ponte termico dall’esterno all’interno che si viene a creare. Prendiamo ad esempio la classica bottiglia d’acqua che togliamo dal frigo riponiamo sulla tavola in un giorno d’estate cosa succede che dopo qualche istante compare fig 2 all’esterno della bottiglia, stessa cosa accade nelle pareti di casa nostra quando vi è una elevata differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno si produce una patina di umidità sulla parete che fornisce alla muffa il posto ideale per vivere. Altre cause sono le cattive abitudini di riscaldamento e ventilazione della casa spesso non c’è sufficiente ricambio d’aria oppure biancheria umida messa ad asciugare all’interno durante l’inverno.

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Ed ora veniamo alle soluzioni: intanto e bene fare una breve riflessione sulla differenza tra l’umidità relativa all’ interno ed all’esterno dell’abitazione fig 3

tabella punto di rugiada

vale a dire che se all’interno di un’abitazione d’inverno, ho una temperatura di circa 23 gradi con umidità al 60 per cento mi risulta avere una densità di 14,8 gr/mc, se all’esterno dell’abitazione invece abbiamo la temperatura di 12 gradi, con umidità dell’ 85 per cento riscontriamo una densità di 9,6 gr/mc, quindi anche se all’esterno si ha una temperatura inferiore è una quantità di umidità più importante, con la differenza di densità fornita dal maggior calore all’interno dell’appartamento, possiamo riscontrare l’eventualità, di dover arieggiare maggiormente il vano, anche se le condizioni sembrano avverse, dobbiamo basarci su umidità relativa proporzionata alla temperatura quindi! J Detto ciò, faremo un esame dei vari ponti termici presenti nell’ appartamento una parete a nord produce condensa in maniera diversa ad una parete a Sud, e questa è una variante, poi vi è anche la qualità e la densità del materiale con cui è realizzata la parete, l’esposizione alla luce del sole un’altra variabile fornita può essere la presenza o meno al piano di sopra o di sotto di un individuo che utilizza utilizza molto meno il riscaldamento rispetto a noi non solo vi è una differenza fra le due facciate del muro, ma molto spesso capita, che nell’arco di 50 centimetri cubi, in prossimità del solaio possiamo riscontrare 3 temperature diverse: la temperatura esterna nel muro, la temperatura nel muro all’interno della nostra abitazione e la temperatura del solaio che può essere maggiore o minore della nostra abitazione rispetto al vano sottostante o soprastante a seconda di come vengono riscaldati i vani, in base a questi parametri possiamo determinare la soluzione. Una soluzione sicura viene fornita tramite degli scambiatori d’aria elettrici, che oltre a sostituire l’aria spostandola prima dall’interno verso l’esterno e viceversa la riscaldano, perciò tolgono la sensazione di malessere, dovuta allo scambio di temperature troppo brusche, altra soluzione che la accompagna in caso di condensazione, specie nel pavimento è la coibentazione forzata interna, con un Microcappotto di 3-6 millimetri fig 4,

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quindi molto poco invasivo che va installato a parete, dietro il battiscopa, fino a soffitto, ma in casi ancora più estremi, si può provvedere ad incassare il micro cappotto anche all’interno del pavimento o perlomeno incassato i primi 6 centimetri, a questo cappotto andrà rasata una specifica malta a base di calce naturale additivata con acrilici liquidi al pannello, essendo la calce un luogo inopportuno per le muffe ed i batteri, visto il pH di questa che si aggira attorno a 12 perciò invivibile, il micro cappotto per garantire piena efficienza ed un notevole risparmio energetico, sarà tinteggiato con una vernice termica, che garantirà un ottimo isolamento, una resistenza del colore durante gli anni, una resistenza alla dispersione del calore e quindi un ambiente più salubre.

In casi di bassa condensazione quindi in pareti che durante la giornata hanno un’esposizione maggiore rispetto a quelle poste a nord e godono di favori meteorologici e di sbalzi termici inferiori, possiamo utilizzare una vernice a base di calce naturale, vale a dire ottenuta, da calce idraulica, addizionata ad acrilici per garantirne la stabilità, ma comunque di origine naturale, con questo prodotto otteniamo una buona traspirazione e quindi asciugatura delle pareti, il valore di ph 12.00 che impedisce il contatto di batteri e muffe, la luminosità della calce naturale, una buona resistenza del colore e un elemento igienico permanente.

Nel caso di condensazione a pavimento come soffitti di Predalles, sicuramente andrà isolata la parte sottostante al solaio in questione, solitamente in questo tipo di situazioni si ha una temperatura del vano sottostante inferiore rispetto al piano di sopra, ma un po’ più elevata rispetto all’esterno dell’edificio, oppure uguale, per intervenire dobbiamo abbattere il ponte termico coibentando il solaio, se interveniamo nella parte bassa possiamo realizzare un cappotto in estruso o polistirolo in seguito rasato, il quale isolerà il solaio rendendolo più apprezzabile al tatto, inoltre un risparmio notevole sul riscaldamento o sulla climatizzazione estiva, se non fosse possibile per motivi di spessore o accesso realizzare il cappotto sottostante, come mi è capitato in una via del centro storico ferrarese, si può realizzare un micro cappotto all’ interno del solaio, tra il massetto posto sotto al pavimento ed il solaio sottostante. Non dimentichiamo infine che un ottimo isolante è anche l’aria, quindi altra alternativa è la costruzione di un intercapedine in muratura, distanziata dal solaio o un controsoffitto coibentato in fibra di cemento.

Le soluzioni sono diverse e più di una sempre, l’importante è agire nella piena consapevolezza del problema e capire come si origina la muffa e li intervenire.

Ho volutamente tralasciato altre cause che portano alla formazione delle muffe come un’infiltrazione dal tetto o un’aumento di umidità causato da una perdita dell’impianto idraulico, poiché il mio lavoro è nello specifico di combattere le cause naturali delle muffe, prima di intervenire ad ogni modo è sempre bene farsi preparare una relazione, sulla tipologia di intervento, nonché capire anche da clienti la soluzione indicata dalla ditta, non è mai male interessarsi alla propria casa

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Ciao Daniele